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Pubblicata il 29/03/2020
333
(Passa un giorno, passa l'altro,
mai non torna il prode Anselmo
perché egli molto scaltro,
andò in guerra e mise l'elmo:
mise l'elmo sulla testa
per non farsi troppo mal
e partì, la lancia in resta,
a cavallo d'un caval...
(Giovanni Visconti Venosta)
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passa, 'n auto, passa 'n antro
ma nun torna er Zzor Anzzèrmo,
tutti aspétteno che ariva
però, invece, lui sta fermo
inchiodato a la fermata
der "333":
tutto lassa, tutto passa
ma quell'autobus nun viè!
dice: "Cazzo!... So' quattr'ora
che nun passa..." e poi smadonna:*
"Si me l'ero fatta a piedi
stavo già a Piazza Colonna!..."
guarda in fonno pe' la strada,
strizza l'occhi, fa cecè,*
ma purtroppo nun c'è traccia
der "333"
quanno ariva, finarmente,
attaccate su le porte
cià quaranta o più perzzone
che se rìschieno la morte:
lui fa er zzegno dell'ombrello*
e jje strilla forte: "Tiè!..."
poi aspetta che aripassi
er "333"...
rossopasquino 2014
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(*) glossarietto E note
smadonna = Impreca.
fa cece' = Sbircia con un solo occhio; guarda di sottecchi.
er zzegno dell'ombrello = Battere energicamente il palmo della mano sinistra sul gomito del braccio destro piegato ad angolo retto (come per dire: "Col cavolo che ci casco!...")
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Hai ragione!... Sai cosa?: proprio non so come sia avvenuta questa appropriazione indebita del Prof. Vassallo nei confronto dell'opera del Conte Venosta! Volevo farvi sorridere, sono riuscito a farvi sghignazzare! Ti ringrazio per la segnalazione e chiederò alla Redazione di modificare il qui pro quo. ;-) Ciao

il 29/03/2020 alle 13:14

Comunque sempre spassose le tue composizioni! Un saluto

il 30/03/2020 alle 10:07