L’ ultima nota si spegne sulle labbra
di Colei che nella gola ha un’ orchestra
correva l’ anno millenovecentosettantotto
e si spengeva il dì di Agosto il ventitre
turbata arretrando si nascose dietro il palco
e là in quel della Bussola disse mai più
ah beati color che lì presenti ne videro
la forma e negli occhi conservarono
quell’ ombra…
anno maledetto che vide muoversi la Storia
su distorti binari dove uomini malsani
ne conducevano il carro degli eventi
ma lei fragile e grande di Calliope progenie
che quella Zebra a pois cantò stupenda
per poi sancir leggiadra ed elegante
che l’ importante era finire
così lasciò che la perduta gente
conservasse di lei quel moto delle labbra
che di Mercoldì sfumando andava…
anche gli dèi stupiti se ne stanno
né osano pronunciar vane parole
la dea Signora di quel dolce pentagramma
la scena lascia e coi suoi pensieri
fieramente si ritira…
da quel dì la voce sua
scivola sulle traversie della vita
e lenisce gli affanni quotidiani
la luce delle stelle illumina i suoi passi
e tu oh Divina spandi le tue note
che dolcemente l’ anima
accarezzano...