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Tex
Pubblicata il 04/03/2003
A Sarajevo, città di morte,
non incontri per strada
bimbi che giochino festosi
ma tragici allievi
che si allenano ogni giorno
al mestiere di uccidere.

Non incontri nei parchi distrutti
un vivo sorriso di donna
ma le smorfie tremanti
di femmine travolte
dalla lotta per sopravvivere
con i loro cuccioli affamati.

Ma uomini si, li incontrerai
uguali a quelli di sempre
diffusi in ogni parte del mondo,
abili nel sopraffare ed uccidere
in nome del potere,
del fanatismo,
dell'odio.

E capi, preti, generali
che in nome del nulla
piangono i loro morti
incitando ad uccidere per una zolla,
per un mattone rosso di sangue,
per il monumento eretto
all'egoismo umano.

(1993 - per non dimenticare la guerra)
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