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Pubblicata il 23/02/2020
Sul tuo corpo di terra

passarono mercanti per la raccolta

di odorose essenze,

di sesamo e cumino s’empirono bisacce.

di seta, pepe nero e altre spezie

riempirono le sacche a dismisura.

la tua prodiga terra

produceva fragole e viole

e rose dicembrine ad abbagliare pupille.

il the d’ibisco, porpora ed asprigno,

tracannarono viandanti

in cerca di ristoro.

sagittari,

invaghiti della tua brina notturna,

si sfidavano arditi nelle sere di quiete

a vincere della bella il lungo bacio.

ti urge dentro un silenzio di fuoco.

ruggisce il Leone che dentro imprigioni

tra sbarre d’inquietudini.

affamati di te

bande di beduini

sfidano del ghibli l’aggressione.

cattedrali gotiche le tue guance di pesca

brillano di propria luce

solo se dall’interno ammirate,

mentre fuori dal tuo vissuto

austero si erge il monastero

di cinture di vedette circondate.
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Sempre interessanti i tuoi scritti. Complimenti! Ciao

il 23/02/2020 alle 11:35

Mantiene la stessa potenza austera della precedente. Complimenti. Ciao.

il 23/02/2020 alle 14:12

Grazie Vittorio e grazie a te mitri. Purtroppo è vero, alcuni miei testi sono austeri.

il 26/02/2020 alle 16:45