sì, è un accostamento a sensazioni "naturali", ma con sapori e tepori attenuati, sfumati per sempre.
Mi hanno bloccato quei monti incaprettati, come un infernale ossimoro. Ma, poiché sei tu, capisco che la scelta era meditata e voleva proprio sortire quell'effetto. C'è un qualcosa di definitivo e di nuovo, una catarsi/resurrezione che vaga nell'aria, quella che bruca e lacera il buio.
Ti confesso Eriot che la spinta verso la liberazione c'è e non è una ricerca di comunione.
Mi piace molto "potrei essere ginestra/irridente al sole", credo sia un alito di speranza.
Speranze o delusioni vorrei esprimerle un giorno senza l'utilizzo di figure retoriche e ritornare alla mia impostazione originaria, diaristica, asciutta.