Ancora, ma non come nella canzone
chiudi gli occhi.
qualche pedalata
sulla tua saltafoss
ancora con le rotelle.
a destra dopo il bacio
di mamma, e ancora
avanti col ginocchio
sbucciato e le caramelle
nella tasca bucata dei
calzoni alla zuava ancora
buoni dei tuoi fratelli.
ancora dopo la solita latteria,
asciugata l’unica lacrima
sul volto sporco per la mota,
m’avrai trovato ancora un’altra
volta: “Opificio della Poeteria”.
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