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Pubblicata il 28/01/2020


fredda mattina di un inverno

ancora scorrevan le acque

del Danubio ma non più fumavan

i camini quelle ossa bruciate

tormentate carni gemiti

di anime belle e da orridi

fumi in cielo trasportate

e lì sul piazzale di quel

sacrario che di bestial

e non umana crudeltà fa qui

memoria difficil fu per me

affrontare quei gradini gambe

pesanti come di piombo fuso

che più non volevano avanzare

occhi che non volevano vedere

oggi nel ricordo d’allora

lì veloce corre la mente

e a quelle belle anime innocenti

morte volge commosso il mio pensiero
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Ricordi incancellabili in chi questa tragedia ha vissuto ....ma tu che nulla hai visto,leggi con riverente silenzio, la verità di quello che lui ha vissuta....

il 28/01/2020 alle 15:17