Non so perché la chiamassero Orlandina
era bella, ma non era certamente piccolina
era una bella signora più alta delle altre
robusta, sempre molto curata e inoltre
aveva la sua casa proprio sulla piazza
con un lungo balcone dove, fin da ragazza,
lei si affacciava per essere ammirata
da tutti quelli che passavano per la strada
“La fanatica” le dicevano per soprannome
e infatti lei si vantava in continuazione
della sua bella abitazione in zona centrale
e di tutte le sue cose in modo principale
io l’ho conosciuta quando era già anziana
e ancora ricordo quella sua aria da matrona
dicevano che non andava d’accordo con nessuno
neanche con i suoi figli, e ne aveva più di uno
mi raccontò allora, come raccontava a tutti
che teneva alle buone maniere e ai belli aspetti
e si era già preparata l’abito scuro apposta
da indossare per quando sarebbe morta
un vestito molto bello, nero e ricamato
calze in tinta e, come tocco raffinato
una lunga stola di merletto nero di pizzo
per coprire il capo che scendesse per un pezzo
fin oltre le mani giunte, fin sopra la pancia
nel descriverlo aveva un sorriso sulla guancia.
un giorno si sentì molto male all’improvviso
fu portata all’ospedale a lei così tanto inviso
per fortuna soffrì poco, morì in un momento
ma da sola, senza alcun figlio o parente accanto
così nessuno portò all’agenzia il vestito prescelto
e lei finì in scadente tailleur blù e a capo scoperto.
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