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Pubblicata il 01/03/2003
Nel tuo freddo e acre miraggio
Al calare di un nuovo tramonto
Mi leverò stanco dal sonno in armi
Marciando nudo e avvolto nel fango

Orienterò il cuore spento alla meta
Tra file ordinate di dune striscianti
E alte mura di rovi coi ranghi serrati
In guisa di guardia a demoni alati

Ai limiti del deserto lunare
La sabbia rossa prenderà vita
Da un unico fiore
E folle bramosia di danza
Al suono smorzato
Di un vento irato che canta

In pesanti catene avrò seggio
Nell’orgia di un incubo
Agiterò urlando le braccia
E chinerò su di te il capo
Stringendo nel pugno
Piccoli sogni dal collo spezzato

Strapperò carne morta
Dal corpo dei Mondi
E userò vene come lacci
Come fruste che schioccano
Al ritmo della Morte
E una volta dirò
“Io ho Regno
Io ho Terre
Pura forza e il tempo“

Sgorgherà sangue acido
Dalle bocche dei templi
E verserò lacrime come pioggia
Come miele che scorre
Nella coppa del Re
E ancora dirò
“Io ho Regno
Io ho Terre
Pura forza e il tempo”

Cieco verrò gemendo
Gli occhi trafitti da mille peccati
Su un cocchio nero senza insegne
Ed è mio il cocchio che temi

Scenderò allo svanire dei Soli
Le mani coperte da fiamma
Con un dardo dagli occulti poteri
Ed è mio il potere che brami

Il mio respiro sarà incanto
Brezza che volge al tramonto
E tutto vorrò
Le facce nascoste
E gli ultimi veli
I posti proibiti
E anche le storie che mai narrerò

Il mio tocco sarà tormento
Note di tristezza e rimpianto
E tutto darò
I misteri passati
E le magiche chiavi
Gli anni del pianto
E pure i dolori che qui lascerò

Adesso è il momento
I sogni si scontrano e partono
E per un soldo saprai
Dove il temporale si scaglia
Dove la luce tremando svanisce
E la terra nel mare si bagna

Nello sguardo non cercare risposta
E mentre le ombre corrono in balli
Non ascoltare le voci
E non badare ai lamenti
Di questo angelo scuro
Che ormai muore sulla tua pelle
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