M’avvio con passo fiacco,
visitar solingo il natio loco
luogo d’infanzia e giochi.
ancor l’asprigno odore
emana il poggio.
sul “Monte”salgo,
la mente vola,
pensieri di memoria
dipingo colorati versi.
elevo il guardo
all’adorato monte,
alita un fresco venticello,
tutto è silente,
festoso il gattino
tace e s’avvicina…
ondeggia l’erba secca
sui tetti di vetuste case,
ristagna ancor
il profumato mosto
s’espande tra vicoli
dal benedetto sole.
risiedono al colle
bianche chiome,
odo rintocchi della torre
sull’amato poggio,
nostalgici attimi vissi
quel dì, luogo a me
caro e tanto amato
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