Stavolta le tue acque convergono
nel tuo grembo, illibata parentesi
di un’onda di piacere,
poi sfrontata percussione dei sensi
ad agevolare i pizzicori della carne.
voglio regalarti l’ultimo oro
che disperde dai canopi il sole,
poi la memoria t’incendia gli occhi
e sulla sabbia mi accoccolo
per vivido sentire della voce.
stavolta le acque le assaporo
nel tuo grembo, scrupolosa
scopri il riso che sa di sale
e ventili riflessi tra le dita
com’eccesso di carezze sulla pelle.
voglio regalarti le ultime energie
che dai ventricoli trasuda il cuore,
poi la lotta districa l’arrendevolezza
e conto per te a distrarti i sassi.