PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 01/03/2003
Vuoto
come solo, di notte,
sa essere un teatro
senza spettatori.
Solo
io vecchio fantasma
in abito di scena,
giro,
cammino,
mi siedo.
Poltrone di platea,
posti prenotati di loggione:
i punti di vista
di chi mi ha visto stasera.
Battute,
commenti
e la mia voce
dal palco è salita fin quassù.
Io
solo e l'occhio di bue,
su di me e sulla scena
altrimenti nera.
Adesso
è tutto buio,
non c' è più nessuno
e il tecnico delle luci
è andato a casa.
Solo io
non so tornare...
La mia casa
è questo palco.
  • Attualmente 5/5 meriti.
5,0/5 meriti (1 voti)

In effetti, adesso che mi ci fai pensare, qualche attinenza c'è, ma io per la verità, mi ero ispirato alla figura di Nikita Ivanyc, il vecchio suggeritore de " Il canto del cigno " di Cechov. Grazie per il positivo commento. Un caro saluto.
Michele

il 01/03/2003 alle 15:42

...l'emozione solitaria che svuota l'anima quando qualcosa finisce...molto intensa per sensazioni ed immagini in chiaro scuro ...un bacio cri

il 01/03/2003 alle 23:16

Nata in pochi minuti, una notte di qualche tempo fa, dopo una serata di prove ( stavamo preparando " I quattro atti unici " di Cechov )è ispirata alla figura di Nikita Ivanyc, il suggeritore senza casa de " Il canto del cigno " che fa del teatro la sua abitazione " fisica " oltre che esistenziale. Grazie per il bellissimo commento. Un bacione.
Michele

il 02/03/2003 alle 14:19

Molto bella questa tua lirica e carica di profonde analogie nelle quali mi ritrovo. Complimenti! MR

il 04/03/2003 alle 09:07

E' una poesia ispirata al personaggio di Nikita Ivanyc, il suggeritore-tuttofare de " Il canto del cigno " di Cechov, che non avendo casa, vive " fisicamente " all' interno del teatro. Grazie davvero per il gentilissimo commento. Ciao.
Michele

il 04/03/2003 alle 17:48