Bellissima dedica ad una delle figure più gentili e martoriate della letteratura."Vive" e questo basta.
Ringrazio per i commenti e gli assensi silenti e lo faccio a nome di tutte le Ophelia che scelgono la vita, con o senza Amleto. Un caro saluto ad un poeta che mancava da un po'. Ciao Giorgio, bentornato.
Pazzia risponde a pazzia nella corte di Elsinore, nei tuoi versi tratteggi la mesta figura nell'attimo esatto in cui Lei canta già ormai lambita dai flutti di un " ruscello che specchia le sue foglie nella vitrea corrente" nel penultimo tuo capoverso, denso di significazioni , non usi segni d'interpunzione, (come non fai peraltro in tutto il componimento, sebbene tu ne faccia una tua precisa avvedutezza dello scrivere ) e la lettura si ferma, quasi inciampa tra il preludio, la fine , la melodia che unisce le loro due tragiche, serene ,ineluttabili nefande destinazioni. Ho apprezzato il tema, che mi è caro, ma ancora di più il lessico, gli a capo ritmici che dettano perentori il ritmo della lettura e delle suggestioni.
Si, senza l’interpunzione l’intonazione è spesso assente e il senso può mutare, saperne gestire l’uso è determinante. Direi che l’irrisolto di queste due vite lo ha ben rappresentato Shakespeare con in dramma nel dramma e lo ha ben segmentato nella stesura con la famiglia dei segni convenzionali, mentre da parte mia in questi versi ho rimosso tutto. Nessuna articolazione logica per i sentimenti dei due ragazzi, minati in tutte le loro azioni da una “logica” sin troppo schiacciante; una scelta stilistica personale che li ricolloca nell’emozione dei loro anni, fuori da ogni corte, dentro la loro vita. Grazie per il passaggio e l’apprezzamento Sergio, un saluto.
Tutta tutta molto musicale e bella la divisione in terzine; solo, a parer mio... proprio l'ultimo verso, mi rimane strozzatello! :) Ciao arlette; passa bene questa manciata di feste!
Rileggendo questa poesia aggiungo "fine ed elevata" al mio precedente commento.
Ciao Gabry. Gli undici decasillabi avrebbero armonizzato maggiormente con un novenario (tronco) come ultimo verso, per esempio “reso” in luogo di “offerto”, ma Ophelia desiderava proprio offrire non rendere... così ho lasciato che fosse lei a decidere. Direi che il senso dell’armonia non ti difetta, un saluto anche da parte mia e un augurio di serenità a te e a tutti noi.
L’hai riletta e già per me significa esprimere un notevole interese. Il grazie sia dunque doppio, buone feste anche a te Benandato.