un testo di grande respiro, ricorda le descrizioni del corpo umano del grande Paracelso..piaciutissima
grazie Arturo, l'argomento in effetti è particolare e poco si adatta ai gusti correnti: pane, amore e fantasia (con ampio corredo di languidi sospiri)
Medico della poesia o poeta della medicina? Uno sguardo meravigliato che dalla geometria conduce alla vita, al suo cammino rosso, al profumo dell'universo.
Come moderno Linneo, hai tratteggiato lo sviluppo delle arterie in modo elegantissimo e consono alla lingua dei grandi botanici del '700. Esercizio di stile o c'è di più?
nella forma spero ci sia anche un pò di sostanza, quindi caro Erot Nella forma si dice ci sia anche la sostanza, quindi Eriot, nei miei intenti ci dovrebbe essere anche qualcosa di più.
Certo, l'ho visto, la mia era una domanda retorica. Ma è talmente nuova (per me) questa lettura "botanica" del corpo umano che mi chiedevo quale fosse l'obiettivo che l'ha stimolata.
Il "De Humani Corporis Fabrica" del Vesalio (1543) è la prima pubblicazione anatomica mondata dagli errori galenici. Il sistema arterioso, nelle splendide incisioni del Calcar, appare come un'infiorescenza botanica. Questo mi ha inizialmente ispirato, ma devo confessare pubblicamente che la mia descrizione anatomica dei vasi si riferisce a quella del cavallo! Nota: nel mio commento precedente c'è un evidente refuso, un involontario raddoppiamento di frase. Ah gli occhi!! Non è escluso che in una mia prossima, sempre di anatomia comparata, non venga descritta la vista. Un caro saluto.