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Pubblicata il 08/11/2019
Oggi in quest’ultimo giorno dell’anno

del Signor duemila e diciotto non so perché

mi sei vecchia figura tornata in mente,

eran mi par gli anni sessanta, ricordo

che molto piacevi alla signora Gemma

la cara nonna di un mio caro amico:

ogni mattina questa alle dieci circa

da un balcone suo ti vedeva rincasare

verso quel portone all’angol di via Padova

con la via Mosso di Milano, non alta

eri e tracagnotta ma bello diceva quel tuo

portamento e le piaceva, le labbra rosse

forse eri sui quaranta poi un sentore forte

il tuo di pulito e un profumo da te captava

seppure da lontano chissà perché speciale

e non sapeva per nulla il mestiere che facevi.

poi morì quella Signora cara io pur ad abitar

andai fuor da Milano, un dì per caso in un anno

da allora a oggi più vicino in via San Gregorio

io su un tram verso Lambrate volto e tu sì tu

in quell’angol ferma della via, così ti riconobbi

e forse sui settanta quel mestier esercitavi

ancora e il tram pian piano lontano sferragliava

così le labbra tue di qual color non vidi, aperto

era un poco un finestrino e giunger da giù

sentii come un profumo particolar special arcano e

un sentor di te della persona tua di un bel pulito

forte come un tempo lontan quel profumo sentì e

giudicò il sentor di te Gemma quella signora cara

lei ignara io che conoscevo qual lavor facevi!
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Bellissima e piacevole descrizione di una persona che fino a tarda età ha seguitato a fare il mestiere più vecchio del mondo ..... me l'hai resa simpatica .

il 08/11/2019 alle 14:09

grazie del messaggio che mi hai spedito.... l'ho molto gradito ....un abbraccio amichevole Gabriela.

il 08/11/2019 alle 20:09