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Pubblicata il 31/10/2019
Portami nel tuo cerchio
e lasciami impigliare nelle tue reti brune
lascia che m'incolli sui nodi arteriosi
e che pulsi, stracciandomi in vene
giungendo ad altro
ed altro
ed altro
ancora
cullami nelle tue sfere rumorose
e lasciami tuffare nella materia che oscuri
lascia che mi azzuffi dei tuoi rami misteriosi
e che spezzi, rompendoti in serie
rizomatiche, ogni osso rimasto
dell'ultimo pasto, divorato.

io non ho sfere né cerchi
io non ho reti né rami
io distruggo soltanto
io non esisto, tanto
io non sono altro
che me

e non mi so dire
non mi so costruire
nessun luogo beffardo
nessun clima di riguardo
nessun suolo di rimando
io non mi so dire
e non mi so inserire
in nessuno di voi

così, mi sento sola e poco coinvolta

ma questa distanza è in me
e non so più come tornare
(Né se lo voglio)
io non so come farmi rivolta.

allora ti dico, sconosciuto amico
di portarmi con te
nell'universo che
ti sei creato.
lo scopo è quello di farmi sterrato
oppure di raderti al suolo.

È una guerra alla vita questo mio rantolare
sono stanca di tentare a creare,
mentre non faccio altro che distruggere, stracciare
ogni cosa.

devo stare sola.

lasciatemi in pace
ho solo bisogno di respirare
il cielo che alle mie domande tace
da sempre.

lasciatemi andare dove il vento scompiglia
lasciatemi parcellizzare in questa guerriglia

ma tra questa meraviglia

non chiamatemi più
col mio nome
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