questa festa così importante ormai è confusa con Halloween, dolcetto o scherzetto....lo scherzetto ce lo farà la vita se non recuperiamo il legame con le generazioni passate, che è memoria, che è umanità....non solo con le generazioni passate ma con chiunque, chi non onora la morte viene sbranato dalla vita...un abbraccio e grazie per questa chicca
Arturo, ormai la mia è una lotta continua per la salvaguardia delle nostre tradizioni. Grazie
Ma che bella storia! Dolce e di sapore antico ed intimamente nostrana ... sarebbe cosa molto bella se dedicassimo dei post a queste storie ognuno rappresentando le proprie origini immagini quale splendido panorama si tradizioni orali potrebbe costruirsi? Grazie per questo tuo piccolo gioiellino
Maurizio, ho temuto che non fosse "adatto" al sito, ma poi mi sono fatta coraggio... grazie per il tuo incoraggiamento e quello di Arturo.
Genziana carissima, grazie per questa tua testimonianza che servirà anche a qualche amico di passaggio che si fermerà a leggere la mia storia, che fa parte della tradizione popolare ma che tutti noi sentiamo come vera.
Genziana che bella e curiosa storia ... non trovate che in tutto questo ci sia una poesia del vivere che mette su i brividi?
Brava, le tradizioni vanno tutte gelosamente custodite, non solo quelle mangerecce| Saluti
Vittorio io ho due blog, uno di cose mangerecce e tradizioni della mia terra e uno di poesie...ognuno di questi argomenti ha lo spazio che si merita. Grazie per il tuo commento.
Bellissima lettura e letto con interesse anche il racconto di Genziana.
testimonianza: non a tutti è dato di vedere la "lux mortuorum", una luce tremula, flebile e giallastra. Od un tocco di maniglia, un fruscio di abito.... Rientrano al loro destino al tocco del vespro e sfilano in processione in prossimità della mezzanotte. E tutto avviene quando la mente è sgombra ed è immersa nel silenzio.