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Pubblicata il 31/10/2019
La Messa dei defunti

i nostri nonni, seduti intorno al braciere, spesso raccontavano di ciò che accadde a Rata di Viruddu una notte d’inverno di tanti anni fa.
si raccontava che la notte tra l’uno e il due novembre i defunti uscissero in processione per le vie del paese e che, ad ogni crocevia, celebrassero una cerimonia.
molte persone dicevano di aver visto questa processione e che addirittura una donna avesse assistito alla messa dei morti che pare si celebrasse a mezzanotte. Rata, donna devota, avendo sentito suonare le campane della chiesa, si era recata a messa e lì si era accorta di non conoscere nessuno dei fedeli che stavano assistendo alla funzione.
una di quelle anime, che in vita era stata la sua madrina, incontrando il suo sguardo sbigottito, le fece segno di andarsene prima che il prete alzasse l’Eucarestia, altrimenti sarebbe rimasta per sempre nel regno dei morti.
la donna, spaventata, si precipitò fuori dalla chiesa e mentre le porte stavano per chiudersi, il suo scialle restò impigliato nella porta della chiesa alle sue spalle. Il mattino seguente raccontò a tutti ciò che le era accaduto; alcuni, credendo che avesse sognato, andarono in chiesa dove, effettivamente, trovarono un lembo dello scialle ancora impigliato nella porta.

nota: Trattasi di una leggenda molto popolare nel nostro salento. Ogni scrittore (genius loci) l’ha adattata a suo piacimento per trasmetterla ai posteri, così come mi sono permessa di fare anche io.
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questa festa così importante ormai è confusa con Halloween, dolcetto o scherzetto....lo scherzetto ce lo farà la vita se non recuperiamo il legame con le generazioni passate, che è memoria, che è umanità....non solo con le generazioni passate ma con chiunque, chi non onora la morte viene sbranato dalla vita...un abbraccio e grazie per questa chicca

il 31/10/2019 alle 12:40

Arturo, ormai la mia è una lotta continua per la salvaguardia delle nostre tradizioni. Grazie

il 31/10/2019 alle 13:11

Ma che bella storia! Dolce e di sapore antico ed intimamente nostrana ... sarebbe cosa molto bella se dedicassimo dei post a queste storie ognuno rappresentando le proprie origini immagini quale splendido panorama si tradizioni orali potrebbe costruirsi? Grazie per questo tuo piccolo gioiellino

il 31/10/2019 alle 13:25

Maurizio, ho temuto che non fosse "adatto" al sito, ma poi mi sono fatta coraggio... grazie per il tuo incoraggiamento e quello di Arturo.

il 31/10/2019 alle 15:05

Genziana carissima, grazie per questa tua testimonianza che servirà anche a qualche amico di passaggio che si fermerà a leggere la mia storia, che fa parte della tradizione popolare ma che tutti noi sentiamo come vera.

il 31/10/2019 alle 17:40

Genziana che bella e curiosa storia ... non trovate che in tutto questo ci sia una poesia del vivere che mette su i brividi?

il 01/11/2019 alle 00:46

Brava, le tradizioni vanno tutte gelosamente custodite, non solo quelle mangerecce| Saluti

il 01/11/2019 alle 07:10

Vittorio io ho due blog, uno di cose mangerecce e tradizioni della mia terra e uno di poesie...ognuno di questi argomenti ha lo spazio che si merita. Grazie per il tuo commento.

il 01/11/2019 alle 08:59

Bellissima lettura e letto con interesse anche il racconto di Genziana.

il 01/11/2019 alle 09:10

Infatti è stata molto interessante la sua testimonianza.

il 01/11/2019 alle 13:28

testimonianza: non a tutti è dato di vedere la "lux mortuorum", una luce tremula, flebile e giallastra. Od un tocco di maniglia, un fruscio di abito.... Rientrano al loro destino al tocco del vespro e sfilano in processione in prossimità della mezzanotte. E tutto avviene quando la mente è sgombra ed è immersa nel silenzio.

il 02/11/2019 alle 13:06

Di nulla Genziana, grazie a te

il 02/11/2019 alle 15:52

Grazie anche a te ancient per la tua testimonianza.

il 02/11/2019 alle 15:54