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Pubblicata il 22/10/2019
Silenzioso e solingo
al chiaror dell’alba,
m’incamminai
tra vicoli millenari
del paese a me caro.
bramoso d’ immortalar scritture,
scorci e remote vedute,
carpire io volli.
tra selciati antichi
lisi dal tempo,
alita un vento tiepido, odo
cinguettar gli uccelli,
qualche luce riflette dalle finestre,
attingo fuggente il chiaror
dell’alba spoglia,
intento a riscoprir
attimi del passato.
la torre campanaria
s’erge ritta e con potenza
custodisce antichi bronzi
per richiamar eventi,
colsi l’attimo, per
far rivivere ricordi e sogni
a chi un dì,
nacque nell’incantato loco.
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Grazie Genziana.

il 22/10/2019 alle 13:39