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Pubblicata il 29/09/2019
Viveva
su un’isola deserta
un naufrago,
viveva nella certezza
che un giorno sarebbe venuta
anche per lui
la nave della salvezza.
così aspettava, sognando…

e l’isola era piena di visioni
e lui vagava chiamando
per nome le piante, le nuvole
il mare,
guardava quel mondo di illusioni
come fosse reale,
credeva d’essere ascoltato
nei suoi discorsi, nelle emozioni.
e gli anni passavano
ma su una cosa
non s’era sbagliato:
venne una nave.

la guardò fulminato:
i suoi sogni, la vita, oh la vita
arrivava colma di gioie,
sofferenze, e d’amore vero
e l’avrebbe sentita
tutta intera, non solo col pensiero,
gente vera l’avrebbe abbracciato
sguardi nuovi
avrebbe incrociato.

la nave si avvicinò alla riva deserta,
passò, andò oltre,
sparì.
l’uomo stava lì,
nascosto dietro un masso
faccia a terra
terrorizzato.

viveva su un’isola deserta
un naufrago,
viveva nella certezza
che un giorno sarebbe venuta
anche per lui
la nave della salvezza.
così aspettava, sognando…
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Il naufragio può essere casuale, lasciare l’isola su cui si approda è invece una decisione ben ponderata. Se non si è certi di volerlo fare la decisione migliore è quella di lasciare che le navi arrivino e vadano per la loro rotta. Restare “isola” per un po’ di tempo non può che far bene, scegliere di esserlo a vita è una scelta di piena maturità. Bei versi.

il 01/10/2019 alle 13:49