Lo scoglio sta lì, immoto e potente,
paziente e consunto,
dal tempo e dai venti, dai giorni e le notti,
dai raggi degli astri che lo hanno baciato.
l’onda lo afferra,
gli accarezza le cosce,
le ginocchia gli cinge
e i piedi, dolce, gli bacia,
furtiva
e si ritrae, delicata.
si attorce nel fluido manto
e da lui torna, mai stanca,
mai paga di averlo,
di blandirlo,
di cullarlo,
con piccoli gesti,
con dolci carezze,
con flutti furenti,
con schianti e schiumate,
urla, fischi, boati, ritmate cadenze,
riflessi, oro, vermiglio, smeraldo, turchino,
l’onda e lo scoglio da immemore tempo
si sfregano i corpi come teneri amanti.
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