L' inchiostro in cui intingi la tua penna è un lessico dotto e sconfinato, con il quale costruisci immagini fantastiche e metafore al limite. E ti leggo sempre con sommo piacere.
davvero bella, immagini commoventi come quella allodola ferita azzoppata ancora viva nel carniere...
Carissima, il tuo poetare sempre ricco di emozioni stimola la mente ed il piacere della lettura. Molto bella.
perfetta stilisticamente, intensa. Lo smarrimento, l'abbandono, il doloroso sentire sono, purtroppo, l'ingrediente proncipale di molte rilevanti produzioni. composizioni.
Bellissimo lavoro e troppa grazia, qui dentro ci sono almeno due poesie distinte, entrambe (secondo me) autoportanti. Ci vuole vera ispirazione.
Marco, ti ringrazio sinceramente per le tue belle parole. Un saluto.
Grazie mia cara Ginni, meno male che il tempo rimuove le memorie amare.
Ancient, ho scritto la mia prima poesia sotto un immenso dolore, non sapevo scrivere, ma, per dirla con Neruda "Non so da dove sia uscita, da inverno o fiume. Non so come né quando, no, no erano voci non erano parole né silenzio, ma da una strada mi chiamava, dai rami della notte" .
Troppa grazia Eriot, mi piacerebbe sapere dove intravedi le due poesie.Te ne sarei grata se me lo facessi comprendere. Un saluto e grazie.
Cara Genziana, ognuno vede le stagioni a seconda del proprio vissuto personale.Grazie per il tuo commento. Un saluto.
Si tratta, ovviamente, di una valutazione assolutamente soggettiva e tale va considerata. Ma: Non darti pensiero per me, sarà questa assurda nostalgia di sole che mi prende a settembre, mese in bilico tra voli a raso terra e desiderio di essere aquila, mentre mi dibatto come allodola ancora viva nel carniere ferita, azzoppata, bisognosa di cure e di calore. e poi: Questo cuore naufrago attraccato a moli sgretolati avverte sensazioni di vuoto sotto i piedi. Il cielo si nasconde ai miei occhi sotto un alibi di nuvole e sento la carezza bagnata dell’autunno che avanza con andatura greve, mendicante d’azzurro. Sono due espressioni di eccellente livello, intersecantesi e conseguenti, ma che, a mio parere, vivono di vita propria, in quanto declinano il medesimo sentire con due afflati di diverso stampo. Il primo più intimo e personale, il secondo con una visione più ampia di un sentire maggiormente condiviso. Ma, ripeto, è solo la mia visione. E, ti dirò, non è la prima volta che mi capita di percepire questa cosa in altri tuoi lavori. Dò la "colpa" (che ovviamente è un merito) alla ricchezza, quasi esuberanza, delle sensazioni che trasferisci nella pagina.
Sei stato esauriente e pertinente Eriot, lo ammetto, talvolta inizio con un pensiero e poi ne segue un altro, ma la cosa mi viene assolutamente naturale. Come sempre ringrazio per il parere espresso che trovo di grande aiuto per me, per i miei scritti prossimi, se ne verranno.