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Pubblicata il 21/09/2019
-Com’è cambiato il viso.
-È il respiro della vita
l’assurdo divenuto riso
dallo sguardo in salita.
-Vaneggia il cuore a l’ascolto
uno due tre quattro
quando il mondo è a zero
e quel sentire ha un fare serio
divenuto sempre più cavo e vano.
-Intingo ora il tutto nel disperso
non è più quel che era diverso
ha ancora strade senza arrivi
quel percorso d’azzardo
quel continuo viversi
senza scoprire il giusto peso.
-Immersa la luna in una sabbia spessa
spengo l’ultimo raggio
ora che ho nello sguardo
uno strano riflesso .
-Provo la sensazione d'un gusto
il gioco diverso della paura
ai bordi inquieti d'un tempo fesso.
-E quel che per me è importante
ormai non è che solo un gesto
deriva, agiatezza, ultimo pretesto.
-Quando non resta
che ricominciare a vivere
cosa credere, cosa esperire,
non è mai troppo presto
per baciare la terra
e divenire un bellissimo cipresso.
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