PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 24/02/2003
Composta nella primavera del 1994 a Roma, la poesia rispecchia una storia piena di sentimenti e di passione, di amori e delusioni, nata durante la frequenza di un corso sportivo di paracadutismo. Questi versi, scritti con il cuore e con il pensiero, vogliono esaltare la consapevolezza di una felicità che purtroppo era l'immagine di una illusione...
"All'Amica Paracadutista" rappresenta il ricordo di una felicità tramontata. Purtroppo, alla fine di una stagione, la diversità dei caratteri ha permesso che tutto finisse. Lei "Silvia" si realizza avvicinandosi a colui ch'io non conosco e che tra gli altri sarà più bello e più gradito; pur sconfitto nell'animo non mi abbandono al dolore ma spinto dall'affetto vagheggiato da un'angosciosa realtà, cerco di realizzarmi sul piano letterario, che mi permetterà di affrontare e vincere le amarezze della vita.


Vola... Chicco di Caffè! Schizzata parà,
pronta? Si 'l via del Dielle arcata sfrecci terra,
tanto poss'io ridire di quel libero affetto,
che tenermi ad ammirar, l'avevo benedetto.

Il buon giorno splendeva festoso al mattino,
il sole, d'allegrezza pieno, sorgeva piano piano,
i colori d'arcobaleno brillavano all'orizzonte e
l'aria velata di raggi colorati svegliava quel monte.

Nell'azzurro la lucerna era sempre più abbagliante,
tutto sembrava attendere un evento storico
ma nello sfavillar dello sguardo fu accecante
e tutto senza croci inaugurava immagini dell'Orco.

Ormai era grande e potente, forte e dominante,
destinava l'uomo e le sue tombe alle sorti del tempo,
quanto al fior dell'immensa onda raggiante ,
con occhi di stelle sotterravo quel lume spento.

Sparsi i lunghi capelli nell'affannoso volto,
cercava la maniglia col tremolo sguardo,
aperta la calotta, zeffiri sereni la corteggiavano
e dalla mia vampa assidua, le nubi la nascondevano.

Il tempo passava tacito e tranquillo,
il paracadute scivolava lento nell'aria,
con sue fiamme possenti, folgorava tutt'intorno,
mentre nei miei fondi cullava un limpido rimpianto.

Il cielo s'imbruniva d'arrivar la sera,
l'aria si facea fredda che 'l gelo spirava,
lei stessa fece, ch'io non l'ho più veduta,
nel silenzio s'udiva, l'annunciarsi d'una tomba.

L'ombra d'una chiara aurora s'era persa nel buio,
occhi infuocati non vedevan più capelli al vento,
ma se tornar potessi al foco dei miei giorni ardenti,
n'è vero d'imprigionar ed incorniciar ricodi profondi.

Addio, bella e giovane primavera,
che il cielo t'ha fatta sua prigioniera,
viaggi nell'aria e nel tempo, come una foglia al vento,
né sai quando né sai dove, ti fermerai fors'è convento.

La luce che illuminava il mio orizzonte s'era corrosa
quando colui, che del mio sole ne facea un chiaro di luna,
così diss'io a quella luce che pria m'avea accecato,
con lui vedrai l'amor che non volle né conobbe divino avvampo.

Atterrava su quel campo, ma quel foco non aveva spento,
quando nella notte s'avviverà lo spirar dei venti,
così ved'io all'alba tornare carboni in fiamme,
e rinfiammarsi come un tempo a quei blandimenti.

La stella del viver mio nel suo viaggio s'avvia,
quando il chiarore lunare s'annebbierà e s'oscurerà,
dai ricordi suoi dubbiosi, un nome rammenta che fù,
quel raggio di sole che tra nubi folti era fiera virtù.

Nella ricchezza dell'avvenir nostro,
ognuno raccoglierà cio' che ha seminato,
nel folgorato passato, poche son state le gioie,
col misero orgoglio, a lungo vivran le pene.


Enzo Celli
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La tua lunga composizione è frutto di un sentmento nobile come l'amore puro.
Ma la vita ci riserva sempre sorprese amare.
Cogli il ricordo come un fiore meraviglioso e donaglielo col pensiero. Ovunque ella sarà, riceverà un tuo puro atto d'amore. E chi sa se un giorno le vostre anime si torneranno ad incontrare.
N.

il 24/02/2003 alle 22:04

Il tuo commento alla mia poesia è come un brivido di una piacevole carezza, grazie Enzo.

il 24/02/2003 alle 23:20

a secco sei grande con un cuore forte
bellissima presentazione e sopratutto
eccellenti versi di un ricordo destinato
ad accompagnarti per tutta la vita

il 09/03/2003 alle 23:41