PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 20/08/2019
Mi scrocchia nelle tempie questo mare che avanza
una luna ribelle mi strappa sulla faccia un sorriso
il mio piede è un fallito sforzo di vita che costante
respira ed incalza

mi urta le orecchie questa fronda che scroscia
un'agave potente mi afferra la fronte
si fa mito
il mio collo è un ripido salto di forze che
costanti
soffiano e tirano
sono una brace incandescente che lentamente
si seppellisce
il mio corpo è nel ventre del mondo
che ruota e danza senza sosta
mi avvolgo sullo sfondo
mi faccio parete
e torno

nelle finestre sono atroci gli occhi
dei monti
sono feroci i suoni
dei volti
che passeggiano per la via

quel briciolo di euforia che stringono al petto
si sgretola ad ogni lancetta spezzata
abbandonata sulla strada
sto io
e chiunque mi calpesta

la mia sorte funesta
mi lascerà sola
in questa spiaggia di desolazione

la mia dura testa
grava sul corpo che non vola
in questa strada di disperazione

questa lenta violenza mi corrode feroce
mi fa marciapiede, cemento atroce

e non avanzo

stritolata fra foglie di dubbi infestanti
io non ho più il mio spazio

mi nutro di ogni avanzo lasciato
e non mi sazio

brace seppellita,
sono ormai cenere fertile che brulica nella ferita del mondo
  • Attualmente 4.8/5 meriti.
4,8/5 meriti (5 voti)