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Pubblicata il 06/08/2019
Il grido di quel dolore mi pervenne
il fragore di quella esplosione
mi raggiunse
nella nicchia di carne materna,
il grido di quell’immenso dolore
mi pervenne
perforando le placide acque placentari
dove ancora mi libravo
priva di ogni peso;
Il fungo divenne simbolo d’inquietudini,
enola fu l’artiglio che seminò la morte,
il maglio di metallo che disperse la speranza.
L’ urlo di milioni
di bambini fu onda anomala
che pervenne alle mie orecchie
non avvezze ancora
ad udire il proprio pianto,
spense la tremula candela del sorriso
da pupille vergini.
mia madre in quell’ora fatale lanciò un grido:
io nacqui recando negli occhi
le stigmate di un dolore altrui,
che da quel giorno
ancor non m’abbandona,
rendendo funesto
il dì della mia festa.
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