PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 05/08/2019
E niente, solito bar,
solite facce, stesso vivere calmo.
solito paese, stesse idee.
solita sigaretta.
calma, ragazzo,
calma.
bicchiere, birra, psoriasi.
derapo con la mente
in sentieri assurdi e poco battuti.
luci di lampioni,
alberi di natale abbandonati per la via.
sto seduto eppure cammino.
vedo montagne russe
e il barista che sogna in bianco e nero.
il banco mi fa compagnia,
marmo accogliente.
sgommero' via da qui,
cercherò altre case;
cercherò altri io da scavare.
lui alza lo straccio,
si sta lasciando andare,
lo sento;
si sta arrendendo.
la radio passa una musica decente.
c'è poca luce,
penso a quel prato verde...
sapete?!
una volta ho visto morire un riccio.
beh...
una volta ho ucciso un riccio.
le campane oggi non hanno suonato.
emitischi,
mezzi bicchieri.
e poi ho pensato ad un lieto fine,
alla salvezza;
ci ho pensato
solo che non c'era,
scusate.
e questo è quanto.
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Molto amara, ma se ti sei pentito è un buon segno

il 06/08/2019 alle 04:11

Molto interessante....c'è una parte che riesco a estrapolare dal tutto: una volta ho visto morire un riccio, beh, una volta ho ucciso un riccio...sembra una cosa a sé stante, un pensiero nella poesia, che però, forse, ne rappresenta il nucleo.

il 06/08/2019 alle 08:36

Grazie mille per l'attenzione e per il vostro tempo. Vincent, sei sempre un grande osservatore, i miei complimenti a te. Ginni, condivido ciò che dici. Un caro saluto, a presto

il 06/08/2019 alle 20:33