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Pubblicata il 21/02/2003
Ah!
Quella zuppa di pesce
e quel ristorante,
vetrate
ampie sull'oceano
tagliato dal vento.
Ma il vento, a Brest,
è un'agonia
carica di rimpianti,
infiniti lamenti,
navi
sepolte nella nebbia
e quando piove,
Rue de Siam
è una corsa senza fiato,
che va diritta
senza guardarti in faccia,
verso le sue leggende
e verso il porto,
faro proteso
verso un infinito
soltanto immaginato.
Meglio,
oh, molto meglio,
chiudersi in un bistrot,
ascoltare
la dolce cantilena bretone
dei giocatori di carte
e dietro quelle parole
perdersi,
esile filo di fumo,
illusione,
sogno...
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c'è tutto il fascino della bretagna in questa lirica dai tono pacati...dipingi con maestria toni colori ed emozioni che occhio non si stacca dalle righe...bravo michele ...un bacio cri

il 21/02/2003 alle 22:48

" Dans le port d'Amsterdam
y a des marins quichantent
les reves qui les hantent
Au large d' Amsterdam... "
Come posso non conoscere Jacques Brel! Mi fai davvero un grandissimo onore accostandomi a lui. Grazie davvero per il gentilissimo commento e un caro saluto.
Michele
P.S. non sapevo che Bowie avesse ripreso questa canzone ma del resto conosco meglio Brel che non il Duca bianco.

il 22/02/2003 alle 15:48

Una lirica nata da un mio viaggio in Bretagna, sulle tracce di Gauguin, della scuola di Pont Aven, degli impressionisti... Hai ragione veramente: la Bretagna ha un fascino unico. Grazie ancora per le tue belle parole di commento. Un bacio.
Michele

il 22/02/2003 alle 15:52

ah Michele! che emozione rileggerti!

il 20/03/2013 alle 18:15