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Pubblicata il 15/07/2019
Scommisi che la numero dodici
si sarebbe imbucata
al primo tocco di cimosa
grattando assonnata
la sponda di ciliegio
come fanno i gatti
contro gli stipiti delle porte.

Il premio fu la prima lettera
del codice di Omero
e così divenni àfono
perchè le parole
mi si gelarono in gola,
restai analfabeta
perchè più non seppi leggere
parole incise sul cuore,
mi ritrovai atonale,
incapace di suonare madrigali.

Poi la numero tredici s'aprì
di colpo sull'ardesia verde
e scoprii che l'amore
non era solo assenza
di cespugli di more
ma un frutto sempre verde
al di là delle stagioni.
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