PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 10/07/2019
ormai è solitaria la vigna che amasti
nel rito di parole cadute, come foglie morte,al suolo.

solo ora pesano i silenzi
e le parole non dette volteggiano impazzite,
negli atri della memoria.

passi titani risuonano tra i filari
ad infrangere cattedrali di reciproco egoismo;
a sconfiggere ombre di presenze mancate.

muraglie, le parole taciute, i gesti incompiuti,
la carezza non data per eccesso di pudore.

ma, troppo presto si compì per te la temuta profezia:
come tuono venuto da lontano
come folgore che si abbatte d’improvviso.

ti prego,narrami ancora li cunti
della mia infanzia dorata:
donami ancora grappoli rossi,
preziosi come rubini,
ai miei occhi di bambina.

soltanto al crocevia
mi permettesti di prenderti la mano
e percorrere al tuo fianco l'ultimo tratto di vita,
sconvolgendo relazioni verticali
radicate nelle vene contadine.

e madre tua divenni,
terapie d'amore m'inventai,
per un lampo di luce nei tuoi occhi.

tu, padre, la vigna abbattuta
che riscattasti abissi di silenzio
pronunciando, con l'anima alla gola,
con ritrovato amore, il nome mio.
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Piaciuta e sentita personalmente

il 10/07/2019 alle 11:32

Ciao paolocci, grazie, oggi abbiamo tumulato mio suocero e l'ho voluto omaggiare con una poesia scritta per mio padre.

il 10/07/2019 alle 11:44

Anna mi hai riaperto una ferita.... Complimenti per i versi. Molto sentita. Buona giornata.

il 10/07/2019 alle 14:13

stupendo e ,toccante testo ....sai trasmettere a chi ti legge le tue medesime emozioni....

il 10/07/2019 alle 18:38

Francè Ti ringrazio perché credo d'aver toccato le corde del tuo cuore

il 10/07/2019 alle 20:10

Grazie, Gabriela carissima

il 10/07/2019 alle 20:10

Poche POESIE si leggono in questo periodo da coloro che si fanno chiamare "poeti". A tratti ermetica ed è una cosa che non gradisco genericamente: gusto personale. Nonostante questo, ci sono alcune metafore di una tale potenza, una metrica talmente vorticosa e un susseguirsi di immagini talmente pittoriche, che sei riuscita a farmi amare ciò che non amo, e questo è il complimento più grande che posso farti. Sai che non sono il tipo che si lascia andare a facili sviolinate, anzi, reputo che la maggior parte delle cose che leggo, purtroppo, è merda. Pensavo che questo secolo avrebbe offerto pochissimo per una persona come me, ma la vita sa sorprendere. Ancora complimenti.

il 11/07/2019 alle 21:41

Ciao Stefano, ho scritto su questo sito forse per una decina di anni col nik Deamor, mi chiamavano Dea, tu forse non esistevi ancora, come moltissimi POETI che scrivono in questo periodo su questo sito. Ora ho messo in gioco la mia faccia; arrossisco per un punteggio sminuente buttato lì con noncuranza, mi innervosisco quando qualcuno (anche tu lo hai fatto) cominciano con un complimento e poi ci infilano un "mi disturba...questo, mi disturba quest'altro...però è un buon testo". Scrivo da 40 anni e più... sto invecchiando alla tavola della poesia...è il mio pane cotto per la colazione e per la cena, il mio nutrimento quotidiano. Ti ringrazio per quanto ti sei lasciato andare di scrivere...ho ancora un lutto fresco e la lacrima esce da sola, ma questa che mi hai procurato tu è una lacrima di gioia.

il 11/07/2019 alle 22:10