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Pubblicata il 29/06/2019
Ti perderò, quando l’ultimo velo d’ombra
scenderà sulle spalliere delle tue rose gialle.
io, impaurita da tanto silenzio,
guarderò dalle vetrate
dove cospirarono di briciole i tuoi passeri.

se sfoglierò le pagine del tempo
la piena dei ricordi
affluirà di nenie antiche
e di favole che un giorno mi narrasti
con fare di teatrante.

ti perderò,
quando il fiore dei tuoi anni
smarrirà l’ultimo petalo
e a me resterà solo il profumo
del pane mattutino.
un’ansia irragionevole
frugherà tra le cose passate
per caparre di reliquie.

quel giorno,
un vento di libeccio
spazzerà l’eco di un canto,
e a guardia del tuo bucato
si leverà il cipresso del tedio.

crescerà un lenzuolo di muschio
sull’orma che lasciasti nel giardino
e gli amorosi sguardi,
che un giorno germinarono bagliori,
saranno fiaccole spente.

allora mi perderò,
come chi teme il buio,
come quando bambina ti lasciai la mano,

mi perderò, inciampando nella trama oscura
della tua epigrafe, se non risponderai al mio richiamo,
madre.
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Ho ancora un'altra poesia dedicata a mia madre, poi chiuderò l'argomento e non lo riaprirò più!

il 29/06/2019 alle 13:30

Anna io ti leggerei all’infinito. Il tuo tocco è magia. Sollevi le parole e le soffi plasmando il vetro ed entri nelle strade recondite della memoria di ciascuno di noi, percorrendole con una grazia divina. Ciao cara !

il 29/06/2019 alle 17:33

Piano, piano, piccola Manu! Grazie per il tuo entusiasmo. T.V.B.

il 29/06/2019 alle 21:22