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Pubblicata il 14/06/2019
-Cherubico guado stingi diafano taglio
specchiandomi l’aura argentea chioma
la benedetta in pianto per l’usignolo insonne
che calma l’immagine nell’anima e ama
sincera il mutismo votato al mondo.
-Avvolgi il cielo impollinatore mesto
recluso fondale di promesse natali
e innalza a tempie gioiose fauci liquefatte
felicità dimentica di tempeste.
-Acquieta l’ingegno ai piedi il sogno
con labbra bagnate d’inquieta essenza
spalanca ali di sublime appartenenza
finché in noi sia viva la fuga a l’estro
ariosa meraviglia taciturna, numinoso astro
ove l’incontro sia il vertice stesso.
-Piano, fa piano, sveglia l’aurora a mia dimora
accoccolami accanto alla notte d’amore
alla soglia ove il cosmo risuona d’alcova
e intarsia con dolcezza la fede bambina
lei che ha dita su punte di fortuna saprà
in me far vibrare l’arpa in tutta la pena.
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