Difficile commentare questo pezzo. L'inizio contiene troppo dolore che si prolunga anche sul resto. Non sono riuscito a raccordare i due temi, una morte prematura e una possibile esistenza prima della nascita. Ma mi piace molto la chiusa " ...dove la nostra esistenza si dilata e si scompone in miliardi di altre vite..." che ricevo come la versione poetica della trasmissione da padre/madre al figlio, e così via, del proprio DNA.