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Pubblicata il 09/05/2019
Agili le tue mani
scioglievano il nodo
dell’inverno,
il grumo di pianto
nella gola.
seduzione di sole
la carezza che schiude
i nidi e poi le tane
e fa fiorire i crochi nelle aiuole.
l’approdo esplicitato
esplode con la cascata di glicini
al balcone.
È tempo di riporre l’arcolaio
che aggomitolò
la stagione delle nevi.
amore,
il tuo nome sa di acque torrentizie,
il tuo nome riconduce sembianze
dell’albero silvestre
che fiorisce ai margini del fiume,
domicilia presso la polla sorgiva.
si fonde ancora
sogno e incantamento,
con un sol canto,
il tuo nome e il vento.
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Versi intensi ed eleganti, apprezzati

il 10/05/2019 alle 08:18

Grazie Archana

il 10/05/2019 alle 11:26

Grazie per la lettura Genziana

il 10/05/2019 alle 11:26

Sempre brava, ma la poesia del passerotto che si è schiantato sul vetro è splendida, mi ha commosso

il 11/05/2019 alle 06:28

Grazie Ginni, a me l'episodio mi sconvolse tanto che mi suscìtò quei versi.

il 11/05/2019 alle 07:31

Anch io soffro per eventi tristi, sono troppo empatica

il 20/05/2019 alle 15:32