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Pubblicata il 09/05/2019
In un istante,
in una frazione infinitesima del mio tempo,
la mia coscienza si scisse.
dissociata dal suo io,
lasciò indietro
la sua identità mnemonica
e, attorno ad essa,
né spazio né tempo,
solo stasi e quiete
d’un recentissimo passato.
io, spettatore,
vidi la mia immagine
trapassare sottili raggi di luce,
orizzonte temporale,
di vite parallele.
al di là, tempo e spazio coesistevano,
inverni ed estati s’alternavano.
era la mia coscienza dinamica,
e, fra me ed essa,
un io ipostatico che con un occhio
al passato e uno al futuro,
osservava da spettatore
un presente effimero,
quando…, in un batter di ciglio,
folgorato da bagliori astrali,
l’io svanì e, con esso, quella
parte spirituale di me,
equilibrio e tensione
tra le due coscienze.
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