non salivano più
i tuoi passi stanchi
quelle scale
di vasi in fiore
a maggio
con il profumo del tempo
che t’ha portata via
mentre d’un lungo meriggio d’attesa
stavi in silenzio china
sulla sedia che spingevo
in giardino
dove solo il vento
dalle fronde passava a salutare
ma stasera lo so
verranno
indietro gli anni che
hanno infisso tormento
nel cuore
e tutti
a bussare dentro
il cratere d’una solitudine
ancora che scava
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