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Pubblicata il 07/05/2019
Solo la mano traccia questa lettera
scritta con inchiostro simpatico,
domattina, abbacinata nel disco di rame,
non ne troverai più traccia.
La mente ha già preso il largo, obbediente,
ed il cardio ora respira asfittico,
cullato per mesi nell'utero angusto
di questo amore riarso
ed infine espulso
come un feto accartocciato
contro un cielo che scolora.

Là fuori, la terra
lentamente troverà riposo,
e in quell'abbandono
concederà nuovi frutti.
adesso, nel chiaroscuro della pineta
c'è un rigurgito verde-arancio
di bacche e funghi,
sotto la fitta trama di aghi di pino
e more di rovo.
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Come un inverno dalla rigidità estrema, così questi bei versi.

il 11/05/2019 alle 12:34

grazie ad entrambi

il 11/05/2019 alle 13:04

Versi ponderati e misurati nel lessico e nel metro. Una ricerca puntuale di termini e metafore la rende proiettata verso una interiorità tribolata. A parer mio.

il 13/05/2019 alle 07:07

Piacere di risentirti Zordoz. Il tuo parere è giustificato purtroppo. Quando in me la tribolazione è altra cerco un punto fermo nella compostezza.

il 13/05/2019 alle 09:05