Il Maestro non puo' che omaggiarci dei suoi capolavori ,sembre in gamba Proncipa'
La parte iniziale e quella centrale hanno il loro peso, ma è da quel “potessimo intendere” in poi che, a mio parere, prende corpo quello che potrebbe essere il fulcro di un un “modus vivendi” a cui l’essere umano può attingere nel migliore dei modi. Se potessimo capire che lo slancio, la passione, la dedizione e la cura possono non avere la portata di un’eternità ma quella di un “adesso” che per l’estrema sincerità in cui sono offerti hanno la valenza del per sempre, sarebbe godere al meglio e nel modo più naturale di ciò che la vita offre. Una grazia usata, si, forse, ma preziosa, sottile e maestosa, perfetta, se non fossimo esseri umani a cui purtroppo la meraviglia dell’oggi sfugge nell’inseguire la chimera del domani.
Sono contento Graced che i versi siano stati apprezzati. A rileggerci.
Arturo/Giorgio, ci ritorviamo da tempo in questo luogo, non assiduamente vero, ma avverto che il ritrovarsi è per entrambi arricchimento, interesse, stima. Ciao !
Gpaolocci, sempre spumaggiante il tuo eloquio, e sempre gratificante, Grazie,
Le tue considerazioni, Arlette, mettono in risalto alcuni passaggi chiave del testo, segno di una lettura attenta e critica. Le tematiche dell'adesso del sempre dell'oggi e del domani, la propensione a declinarli ciasuno nella maniera o modo che le proprie esperienze e la contingenza portano a fare sono temi che costituiscono combustibile e comburente dello scrivere. Ti ringrazio di avermi fatto rileggere lo scritto in una rifrangenza, quella tua, diversa.
Un inno alla natura nel regno dei "piumati augelli" ..una sinfonia che allieta l'aria..una profonda riflessione finale..penso al De rerum natura di Lucrezio. Complimenti ggc(rusticus)
Grazie Rusticus per la tua attenta e partecipe lettura, che arricchisce i versi.