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Pubblicata il 29/04/2019
Nel gelo della brezza
la tua voce ancora agghiaccia
poichè d'intorno tutto si tace
ed il giorno trascorre breve
più della parola e del labbro
che vuole pronunciarlo.

E tutto si frantuma oltre l'orlo,
adesso che i tuoi occhi si rovesciano
e guardano dentro
e sulle tue sopracciglia
il tempo s'abbuia
e nella notte sprofonda
ormai la sera.

Quando sulla tua porta
un lume acerbo apparirà
il lieve nastro dell’inattingibile aurora
garrirà sulle secche,
allora ritornerà il tempo
in cui i tuoi capelli
nuoteranno nel sole,
aleggeranno mattinate fresche,
e la luna, adesso opposta,
maturerà nuovamente la fragola.
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Ti dirò, la mia personale interpretazione forse è lontanissima dal tuo intento, ma quello che ricevo mi coinvolge profondamente, perché mi sembra di aver provato esattamente quanto esprimi.

il 30/04/2019 alle 09:02

Tutto va recepito e possibilmente fatto proprio. L'atto del comprendere va lasciato al quotidiano. Grazie Eriot per la compartecipazione emotiva.

il 30/04/2019 alle 12:47

E' proprio così

il 30/04/2019 alle 14:02