Nati nel primo vagito
sopravvissuti alla forbice
consunti nella fornace
risucchiati nel vortice.
Scorrono così sullo sfondo
ed essenziale è la mano
che ne tinge la trama
e disegna di futuro
questo loro veloce transito,
indicando le sabbie
e le bocche di lupo
presenti sul tracciato.
Solo ai tinti di rosso
che vivono di scatole
è destinato il delfino
che veleggia sugli abissi
perchè il loro è un ritorno
in cristalli d'acque annegate
ed a pugno chiuso raspano
e grattano la pancia
a meduse arenate nella plastica.
La mente adesso arieggia
perchè nell'istante è anche metàno
ed il suo sentire diventa gassoso,
ma è anche minerale
ed il cuore di sotto
assorbe, così,
l'essenza della giada.
in questo momento
un colore predomina
e sa di viola.
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