Qui e adesso... è possibile che questa vocale aperta e grave, che da sola riesce a contenere la singolarità delle altre due, abbia capito tutto della vita, senza perdersi nella nostalgia del passato e senza preoccuparsi troppo del futuro. Non me ne stupirei... un bel disquisire Sergio.
Uno scherzo tra il serio ed il faceto, Arlette che contene anche un vezzo d'amore incondizionato per questa nostra lingua scritta..
Amore di cui condivido pienamente l’intensità da che ho memoria. Una lingua che nonostante tutto (paese privo di grande potere economico, strapazzato dalla politica e talvolta dagli stessi cittadini, dimensioni decisamente non eccezionali) riesce ad allargarsi a macchia d’olio nei vari paesi del mondo. Amarla e coltivarla dovrebbe essere un impegno da portare avanti con dedizione; la letteratura italiana ha un peso e spero che la scuola e le istituzioni, famiglia compresa, siano in grado di farlo intendere ai ragazzi. Nel frattempo anche noi tentiamo di onorarla qui, nel nostro piccolo, come possiamo. E non è poco.
Arlette, io penso che Ph, tutti i siti, dal resto, in cui si scrive ed in cui si leggono testi originali frutto della penna e dell'intenzione di persone che fanno dello scrivere del leggere strumento e mezzo, diventino giocoforza dei laboratori costanti di lingua e della sua semantica che si evolve e modifica continuamente nella forma nel significato del segno per tradurre in maniera fattiva e inevitabile una realtà percettiva che si modifica ed evolve.
Complimenti! Non avrei mai immaginato di potesse arrivare a sviluppare in tal misura una cosa simile. Bravissimo.