PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 10/04/2019
Non ascoltate betulle
le mie parole oh no,
non vengono dal cuore
non accogliete salici
i miei sorrisi fatui
non sono io quello che vi appare
nella luce grigia di novembre.

io sono di maggio e delle rose
sono la polvere antica
delle vecchie case
che il vento sollecita
e risveglia, poi triste ricade
sulle cose abbandonate,
lentamente.

cercate le mie radici
nel profondo e forte stringetele
che fragili sono e senza fine.
io sono la serpe che scende
dai rami, affila la lingua
e vi appare infida, scortese.

io sono un'ombra sul muro
e vi chiedo, pazienti compagne di sogno
perdono per non aver giocato con voi,
ho avuto timore, confesso
del vostro fragile accento.

non sono io
quello che avete di fronte,
io sono laggiù, oltre la paura:
stringete, vi prego,
le mie lunghe radici.
  • Attualmente 4.66667/5 meriti.
4,7/5 meriti (3 voti)

Una lettura che illumina e fa crescere.

il 10/04/2019 alle 09:31