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Pubblicata il 09/04/2019
La notte mi chiede chi sono,
sono il segreto della profonda insonnia,
sono il suo silenzio ribelle.
Ho mascherato l’anima di questo silenzio,
ho avvolto il cuore di dubbi
e immoto qui porgo l’orecchio
ed i secoli mi chiedono chi sono.

E il vento chiede chi sono,
sono la sua anima inquieta
rinnegata dal tempo.
Come lui sono in nessun luogo,
continuo a camminare e non c’è fine,
continuo a passare e non c’è posa.
Giunto al baratro
lo credo il termine della pena
e quello invece è solo l'inizio.

Il destino chiede chi sono,
potente come lui piego le epoche
e ridòno loro la vita
ma le sotterro ancora una volta
per forgiarmi un nuovo ieri
di un un domani gelido

Il sé chiede chi sono,
come lui vago, gli occhi fissi nel buio,
nulla che mi doni la pace.
Esito ancora e chiedo, e la risposta
resta nascosta dietro il miraggio.
Ancora lo credo vicino
ma al mio approssimarsi
tramonta dissolto, dispare.
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