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Pubblicata il 16/02/2003
Verra' il piacere e avra' il tuo sguardo
predatorio e insonne
fasciato da un'ombra rossa
che dilata la presenza del tuo sguardo
nella geometria di una stanza.

Verra' il tuo sorriso
e disseppellira' le parole
dalla polvere dei giorni
e lo fara' per dire a te
a me
chi siamo
nella memoria
noi chi siamo

Mi stendero' in riva all'Adriatico
per sentire il rifluire delle onde
l'odore di meduse e alghe
per guardare la linea implacata
dell'orizzonte
e la mia anima mi manchera'
fino al dolore.
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due cose mi hanno colpito della tua lirica intensa...l'inizio all'adorato mio Pavese...verrà la morte e avrà i tuoi occhi...e poi l'amato tema del mare...delle onde...del lento scorrere del tempo e dei pensieri sulla riva....un bacio cri

il 16/02/2003 alle 21:54

una poesia molto colta, tra richiami evidenti a Pavese ( l' inizio ) e ad Ungaretti ( il finale ) e di grande significato.
Ciao.
Michele


il 17/02/2003 alle 17:55