PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 16/02/2003
Come a un satellite
Che guardo da lontano
Io punto teso l’indice, quasi a toccarti
Qualcuno ti strappò dalla mia mano
Ed io rimasi solo nel giardino
Persi me stesso da quel giorno in poi
Anche se non ho smesso mai d’amarti

Da quel momento per me tu sei stato
Mille cornici appese senza foto
Giornate vuote attaccate al muro
Fino a quando non mi hai ritrovato tu
Non più satellite, da allora mio pianeta
Il mio rifugio fatto di paglia e creta
La mia certezza in canne di Bambù

Io mi rintano spesso in te sicuro
Butto uno sguardo alle cornici al muro
E’ tanto tempo che non ne appendo più
Ho qualche foto, scatti fatti in fretta
Diamanti di giornate meno vuote
A volte tengo le tue mani
Che so di non voler lasciare mai

Però tu sei pianeta
D’altro satellite
Che gira intorno a te la notte e il giorno
Ed io da molto ormai non ho più freddo
Sento accanto a me qualcosa in volo
Ed anche se parte per un’orbita lontano
Non sono più solo, spesso ho la tua mano
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e' bella l'immagine delle cornici senza foto. e' quella che resta di piu'. per il resto e' come chi ama il caffe' pero' qualche volta prende il te', cioe' anche se non e' il tipo di poesia che metterei nel mio taccuino insieme ad altre, va bene comunque averla trovata. Dirai "che razza di commento e'". Beh, e' solo il mio. Ciao, e comunque deve essere un grande amore.

il 16/02/2003 alle 19:32

é l'amore di un padre per un figlio non vissuto.....portato via da un divorzio....grazie per le tue parole

il 16/02/2003 alle 19:57