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Pubblicata il 23/03/2019
dea donna

non sei la dea che tu credi
incedi sempre con altero passo
alta la testa, ondeggi i tuoi capelli,
gli occhi attenti ai mille sguardi,
il petto in fuori, sempre avanti,
il sorriso perennemente aperto
ma, solo filautìa dentro te troneggia.
per te si bruciano cuori e cervelli
per te, desideri, sorrisi e lacrime,
per te preghiere, dea dei cuori afflitti.
per te, Dea dell’ amore
s’infrangono cuori sulle punte delle stelle
e sulla faccia pallida di luna;
le rose non ornano più i bei giardini
boccioli rossi nelle tue braccia strette,
lascivi gesti a significare tenere carezze.
temevo d’amarti e al tuo primo sorriso
chiusi gli occhi e inghiotti saliva spessa
il tuo profumo mi trasse in inganno
e mi sciolsi come zucchero nel latte.
non bevvi, callida mente mi trasse dall’inganno.
non sei la dea ch’ io credevo e che ti mostri,
sei una vecchia parete ristrutturata abilmente
tenuta da una impalcatura rasata ad opera d’arte
con creme, liquidi, tutti specificatamente “anti”.
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