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Pubblicata il 16/03/2019
Tu non sai ch'è un pò morire
se a sera vuote le mani e il cuore
volgi lo sguardo ancora alla tua stella
levando alla sua luce un triste canto:

"Perché tanto m'inganni mia primavera?

di che m'infrangi il giorno e mi derubi
delle preziose ore della notte?

che mi resta delle gioie che m'offrivi
allora a piene mani"?

crudele verità ammettere che vivere
è cedere la vita poco a poco,

quando ancora nel fondo dell'anima
insiste l'inquietudine
a prolungare i sogni del domani.
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