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Pubblicata il 05/03/2019
Preparato sul tavolo
con rigidità risolta alla mandibola
ma ancora persistente agli arti.
Sulla faccia anteriore della coscia destra
tre antiche cicatrici lineari
aderenti ai piani profondi:
forse l'esito ancora dolorante
di una rovinosa caduta da cavallo
nel boschetto di resine oggi lignite.
Pericardio illeso, arterie pervie, sane,
nonostante le palpitazioni
per le attenzioni invereconde
di una giovane libertina.
Viscere in situm, iridescenti,
come quelle del persico sole
che pescai di frodo su un'ombrosa riva
d' acque mai chete.
Visus vitreo, evanescente,
ma iridi nere ed ancora penetranti,
come quelle del girifalco
che stride di gioia o langue
nelle notti di chiaristella.
Cavi pleurici beanti, surreni indenni.

Ricucito frettolosamente
in una fredda serata di marzo
prossima all'equinozio.
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ti è andata bene...

il 05/03/2019 alle 16:06