troppe parabole ci hanno raccontato e, con diligenza le abbiamo elaborate .... col tempo però la realtà ,la mente ci ha sviluppato ed oggi .....faccio mio il tuo pensiero veritiero...
Ed è con il dolore che ci si ritrova sempre alla fine dei conti; sarà arginabile se è con lui che abbiamo dialogato agli esordi, con dignità e chiarezza, sarà il nostro Dio sordo se non lo abbiamo fatto, attendendo risposte che di solito nessuna divinità può darci.
...Vorrei chiedere a quel Dio cosa dirà, a suo tempo, al Formigoni del fatto di portarsi in tasca il Rosario...(e non solo lui)...poi vorrei chiedere sempre a quel Dio che cosa dirà, sempre a suo tempo, a quel tale Richard Ashby pilota che tranciò con il suo aereo il cavo della funivia del Cermis...ci sarebbe tanto da chiedere, caro Arturo, forse è meglio rinunciare e tenerci solo il dolore...difficile da contenere...soprattutto quello di Auschwitz...
ma sai il Dio in cui io credo non ha bisogno di fanatici, e, soprattutto, non interviene nelle vicende umane, ci lascia scegliere..grazie rom, per la tua attenzione
Se chiediamo ci verrà dato .E’ la nostra forza che recepisce la nostra richiesta e poi in qualche modo, a patto che siamo tenaci, riusciamo ad ottenerla. Qualsiasi nostro pensiero, parola o azione deve essere finalizzato a supportare quell’idea. Il dolore matura ed è una spinta che ci permette di raggiungere ciò che si pensa provenga dal divino
il divino fa il vuoto, ti toglie, togliendo ti da il dolore, che in questo caso non è il dolore dell' ego, e quelle sono le parole...grazie ninetta