Cammini indolente tra facce erranti, che deambulano incostanti
con bocche a rette parallele e occhi di patina immobile.
cogli il prepotente silenzio circostante, entra nelle ossa come fosse aria depressa, compressa, che grezza assorbe i già molli midolli.
calpesti il suo rumore come se non restasse altro che trasformarlo in
O fortuna imperatrix mundi
rallenti per guardare un cielo bidimensionale, ma sembra , almeno lui, avere il coraggio per colorarsi ma d'inchiostro magico, quello che lascia sul riflesso terreno sfumature grigio Chernobyl.
acceleri il passo e provi a sentire se sulla pelle percepisci qualcosa di simile ad ossigeno, dilatatore di pensieri incastrati, e ti chiedi dove sono finiti i sogni mai fatti.
forse si sono persi.
si sono persi nello stesso mondo delle lanterne cinesi, del filo del discorso, delle speranze di tuo padre, dei calzini in lavatrice,della scatola nera dell'Egyptair, delle chiavi di casa o del coniglio nel cilindro.
all'uomo piace perdersi nel suo cammino, si perde in triangoli dentro bermuda, in bicchieri d'acqua , in bicchieri e basta,in dedali di strade, in labirinti senza mura e poi schiaccia bottoni magici bottoni per farsi geolocalizzare e farsi dire dov'è da qualcuno che non c'è.
quei magici bottoni magici che poi si rompono e rimani lì piantato sul culo a cercare il reset tra le foglie secche e a spiegare a Baba Jaga dove può mettere la sua scopa in betulla d'argento.
si ergono così trincee ologrammatiche in sentieri di stepposa flora dove smarrirsi diventa un augurio.
l'uomo ha bisogno di perdersi perchè come direbbe l'amica di un'amica che ha capito tutto della vita: come fai a trovarti se non ti perdi?
e mentre pensi a tutto questo ti accorgi che cammini così veloce che quasi decolli, anche se la strada è senza indicazioni e tutto sembra avere altre dimensioni, perchè per trovare devi cercare dove non hai mai pensato di guardare.
e se fosse il pensiero a plasmare l'ibrida Realtà reale?
infondo è l'aspettativa dell'osservatore che cambia l'atomo di posizione.
e così un sentiero può trasformarsi in scala, o autostrada, o ponte, o vicolo, o varco, o solco, e il passo in marcia, in corsa, in salto,in striscio, in volo