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DME
Pubblicata il 13/02/2003
Avanzo nel sonno,
gli occhi socchiusi e il gelo soffia,
appena poggio un piede
a ogni passo tremo,
scosso dall'inutilità delle mie azioni
o dalla loro convenienza.
Lascio il piatto e parto,
mi chiudo a dormire.
Felice,
finalmente distaccato:
l'incoscienza lenisce l'incubo,
lo stordimento cede l'attenzione
verso una pace minacciata dal giorno.
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